sabato 26 maggio 2007

Terapie Riparative


Ciao!

sto leggendo l'ottimo libro di Rigliano "Gay e Lesbche in psicoterapia" edizioni Cortina, con interventi di nomi come Liotti o Lingiardi.
In uno degli interventi a firma di Rigliano stesso si analizzano le terapie riparative, che pretenderebbero di "curare" l'omosessualità.

La prima impressione è di delusione: avrei preferito nemici più agguerriti e insidiosi- la psicoanalisi è stata ben migliore. Questi miseri omuncoli si contentano di avere al centro della loro pseudoscienza una affermazione talmente povera e vecchia da suscitare l'immediata risata: l'omosessuale ha un difetto nella sua identità di genere, cioè ci senitamo poco maschi o poco femmine (se lesbo ovviamente! ;) )

Più o meno l'ipotesi del fruttarolo dietro casa (povero, dovrò offrirgli una pizza.... e pensare che non ci ho mai parlato in realtà): degna più di un film di Alvaro Vitali in cui l'insulto per un maschio è "frocio" ossia poco maschio e per una femmina e "troia" ossia...troppo libera e pericolosa? a voi il giudizio.

Tra citazioni inquietanti e aoutoparodianti, nel senso che non ci si può sbelicare da subito leggendole, l'autore ci porta pagine raffinatissime di Nicolosi e Aardweg sulle donne: ad esempio la cura dell'omosessualità femminile è "riscoprire l'obbedienza all'uomo", mentre parte della cura per noi maschietti è proprio riscoprire che al centro della mascolinità c'è l'esperienza della forza fisica e della competizione, per la serie "Wilma dammi la clava!".

Ma la domanda vera è: perchè dovrebbero sedurre un pubblico omosessuale di vittime di questa pseudo-terapia?

Ecco le risposte che sono riuscito a dare tutte basate sull'inversione della causa con l'effetto.

1) rapporto col padre come causa della omosessualità maschile
Nicolosi (Aardweg lo contraddice, cioè non sono nemmeno in sintonia tra di loro circa le cause della malattia che pretendono di curare) afferma che il fallimento nell'identificazione con la mascolinità paterna spiega l'inclinazione omosessuale. Un padre "troppo lontano emotivamente e disimpegnato" o "troppo critico" ci avrebbe impedito di identificarci con lui. Questo spiegherebbe l'assenza affettiva dei padri dalle vite degli omosessuali. Che inoltre sarebbero animati da un forte rancore e dallo spirito di vendetta per lo smacco subito da questo padre "poco autorevole".
Quanti di noi, infatti, non hanno sentito i propri padri lontani? O ne hanno temuto il giudizio? Sentite com'è seducente per noi gay questo? Questa terapia mi darà l'amore che mio padre non mi ha dato.

MA QUESTO E' INVERTIRE LA CAUSA CON L'EFFETTO. Non sono omosessuale perchè mio padre mi ha lasciato "solo con le mie esigneze affettive" ,ma i padri si allontanano dai figli omosessuali quando percepiscono che appunto sono omosessuali. Questo lo ricordo perfettamente: mio padre non sapeva (e ancora non sa bene) come prendermi, e non perchè io sia pazzo (lo so che credete sia così...) ma perchè gli chiedo un affetto e un'attenzione che un padre eterosessuale normalmente omofobo non è disposto a dare e non sa dare. Infatti con mio fratello il problema non si è mai posto. E ora sto per diventare zio ;)
Su questo punto consiglio a tutti un illuminante saggio di Isay "Essere omosessuali" scritto dal punto di vista psicoanalitico.

2)Siamo omosessuali perchè abbiamo una percezione difettosa ed inferiore di noi come maschi.
Ovvia conseguenza di quanto detto sopra mancando una figura su cui costruire la nostra identità, non ci consideriamo maschi e sessualiziamo la ricerca di un padre in ogni nostro rapporto. A parte la mancanza di spiegazione dei questa supposta sessualizzazione, che non scatta in situazioni di ben peggiore abbandono o totale assenza del maschio genitor e che depone per una causa esterna di detta sessualizzazione - a parte questo, dicevo, PECCATO CHE SI STIA SCAMBIANDO LA CAUSA CON L'EFFETTO. Molti di noi si sentono difettosamente maschi perché gay non il contrario. Di nuovo la terapia riparativa cerca di soddisfare surrettiziamente il nostro bisogno di dignità, ribadendo però che l'unico modello degno è quello eterosessuale (e cristiano...)

3)Siamo omosessuali perchè abbiamo avuto uno smacco nella socializzazione in adolescenza: abbiamo rifiutato il gruppo dei pari e questo ci ha precluso la possibilità di definire la nostra identità sessuale confrontandoci con il gruppo (tesi Aardweg). A parte la mancanza di evidenti nessi causali (che c'entra il gruppo dei pari col sesso? ok, a meno che non si parli di sesso di gruppo ;)... ma non credo che si parlasse di questo...) di nuovo SI INVERTE CAUSA ED EFFETTO: di solito i gay e le lesbiche vengono escluse perchè gay e lesbiche e non il contrario. Cosa che aumenta il disprezzo di se sotto tutti i punti di vista.

Insomma, l'analisi di queste terapie meriterebbe più spazio e più energia dialettica di quella che ho. Però voglio terminare con un appello:
INFORMIAMOCI E COSTRUIAMO UNA RETE DI CONSAPEVOLEZZA DEI GRAVISSIMI RISCHI CHE CORRIAMO! BISOGNA INFORMARCI E INFORMARE TUTTI, AMICI, PARENTI, CONOSCENTI - NE VA DELLA NOSTRA LIBERTA'.

Quindi se qualcuno ha altro materiale o informazioni da dare, ottimo!!!! postiamolo! diffondiamolo, urliamolo dai tetti! :)

Stefano

P.S.
va da se che queste terapie sono collegate alla destra religiosa più meschina, antifemminista, machista e fascista che esita.

Nessun commento: