martedì 22 maggio 2007

Meditazione Cristiana


Car* tutt*,

oggi ho fatto una scoperta interessante, che come tutte le scoperte mi ha messo in discussione.
Da sempre ho ritenuto il Cristianesimo una religione sensa "sapienza" (aspettate a saltare sulle sedie ora mi spiego) ovvero una religione in cui lo sforzo personale di miglioramento e sviluppo, la possibilità di penetrare nella realtà e nella conoscenza ovvero di raggiungere la saggezza fosse del tutto assente: tutto è grazia, nulla di quello che facciamo ha davvero valore tranne l'atto di fede.
Invece, dopo aver parlato con una nuova amica che aveva avuto esperienze di meditazione diverse dalle mie, sempre state all'interno della grande tradizione Buddhista, sono capitato su alcuni interessanti siti come questo http://www.meditazionecristiana.org/ oppure questo http://www.wccm.org/home.asp?pagestyle=home nel quale si descrivono pratiche molto simili alla mia pratica quotidiana, soprattutto nelle basi e negli esiti.
Sulle basi, la meditazione vista come esercizio di consapevolezza nel presente.
Negli esiti, la conoscenza della Realtà Ultima, identificata nel Cristianesimo con Dio.
Qualcuno di noi ne sa di più?
Quanto queste pratiche sono autoctone del Cristianesimo e non si tratta piuttosto di "innesti" di pratiche orientali?
Qualcuno l'ha mai praticata?

Ma sopratutto, perchè il Cristianesimo ha queste possibilità e si è nei secoli sedimentato su oscuri insegnamenti, pratiche fideistiche, oscuramento delle coscienze, violenza, esaltazione del sacrificio?
E' una cosa che non capisco.
Baci a tutt*!

Stefano

9 commenti:

camillo ha detto...

Da ottimo non-praticante ma certamente credente, in Cristo come in Buddha, conoscevo queste pratiche spirituali a cui accenni. Ma la tua domanda mi sembra ingenua e non voglio scartarti la caramellina in modo brutale: tutto ciò che la Chiesa ha fatto, da quando ha preso coscienza di sé come potenza (politica), è stato omettere, nascondere e dimenticare tutto ciò che non fosse riconducibile alla gestione del potere, spirituale e temporale. Pratiche come quelli a cui accenni tolgono potere alla Chiesa perché ognuno può trovare la sua via diretta alla spiritualità, senza intermediari e dogmi. Spero di aver detto qualche sciocchezza e che qualcuno me lo faccia notare...

Steve ha detto...

non credo che tu abbia detto delle sciochezze:) anzi.
Che la domanda fosse ingenua è un pregio della domanda, credo.
Tuttavia come mai in altre tradizioni questo "oscuramento" non siè verificato nella stessa misura?
io ho solo mezze risposte, mi servono quelle delgi altri per farne una completa (anche se parziale)

BACI!!!
e sicrivetevi alla lista di posta! :D

CIAO!!!

Lyrico ha detto...

Stefano, io conosco le pratiche di meditazione da tempo. Non conosco l'origine e lo sviluppo all'interno del cristianesimo, ma so che il mio maestro spirituale che ho seguito per anni, sacerdote cattolico e oggi membro di "propaganda fide", mi ha iniziato a pratiche meditative simili a quella che abbiamo fatto con te ad Albano. Non credo sia una commistione orientale: il mantra è presente nella meditazione cristiana da sempre, la "m" finale delle parole latine (dominum,-orum, amen, eum, etc,,) aveva l'effetto di far risuonare il nostro respiro come la "ohm"; le litanie, eseguite per bene, hanno un alto potere ipnotico, alienante, che serve a facri entrare in contatto con lo spirito. Pensa anche ai canoni di Taizè, e alla comunità di Taizè stessa. Io spesso ho meditato usando questi strumenti "classici" della tradizione cristiana. Li ho trovati e li trovo efficaci (faccio un incontro mensile di preghiera con alcuni ragazzi cattolici e siamo tutti d'accordo sulla pratica). La seconda parte della tua domanda: come si è perso tutto questo? Camillo ha sintetizzato bene la situazione. Aggiungerei che forse c'è stata un po' di confusione tra religione e spiritualità, ma non solo nella tradizione cattolica. Guarda cosa succede nell'Islam, e non solo: un'amica con cui parlavo del film "centochiodi" mi ha consigliato di vedere anche il film "Water" facendomi scoprire che la strumentalizzazione della religione a fini economici e politici non risparmia davvero nessuno. Noi siamo italiani e cattolici( anche tu Stefano credo che sia imperniato di cultura cattolica) e guardiamo la nostra realtà più da vicino, ma credo che dovunque "le religioni", come dice Ermanno olmi "non salvano il mondo", anzi...

kep ha detto...

Una sola osservazione preliminare sulla mancanza di sapienza nel cristianesimo. Le idee sono confuse sulla partecipazione dell'uomo ovvero dul suo progredire, visto che sia Giacomo che l'autore della lettera agli Ebrei facevano delgi esempi (guarda caso con lo stesso Abramo) sulla fede e sulle opere (e in Giacomo per opere si può anche leggere come progresso nel percorso spirituale). C'è infatti una ambivalenza oppure sono solo due punti di vista.
Per tornare al post sulla meditazione, io credo che siano scoperte "recenti" del cristianesimo, almeno nella forma che indichi e sono convinto che siano aspetti sincretistici da altre religioni. Ci sono molteplici ragioni per comprenderlo:
1) nella cultura ebraica (che è orientale anch'essa) non vi è nulla che si avvicini a questo tipo di meditazione, infatti la meditazione è intesa come studio della Sacra Scrittura, studio condotto sempre in coppia (abitudine persa col Cristianesimo)
2) La preghiera nelle religioni del Libro è sempre un'azione che esce da sè per andare verso Dio (i mistici parlano appunto di estasi: stare fuori) e non è un'azione centrata sulla persona che la esegue
3) La preghiera è sempre poi di tipo collettivo, cioè è fatta in nome ed insieme alla intera comunità dei credenti (altra azione esternalizzante o schizofrenica)
4) Il Cristianesimo, a parte il suo fondatore, non è stata mai religione del dialogo ma dell'apologetica, quindi non si è mai fatto "contaminare" se non per ragion di stato (l'idea del sacrificio eucaristico nasce più dopo costantino che prima), infatti l'inculturazione è concetto espresso dal Vaticano II, con soli 1900 anni di ritardo su san Paolo.

L'unica azione che si avvicini a questo tipo di meditazione è la preghiera del cuore del pellegrino russo (che è alla base della preghiera di Taizè) ma anche su questo c'è molto da dire visto che la preghiera è apputno "Gesù Figlio del Dio vivo abbi pietà di me che sono un peccatore" e può sapere più di lavaggio del cervello che di preghiera.

Un'ultima osservazione sui nascondimenti della Chiesa Cattolica, ma anche ortodossa: il potere passa attraverso i ministri e Gesù lo sapeva bene, infatti proprio l'autore della lettere agli Ebrei dice che abbiamo un solo sommo sacerdote che è Cristo e tutti i Cristiani sono sacerdoti, cioè possono rivolgersi a Dio, ma vi risulta che dopo costantino qualcuno ne abbia più parlato? I nostri presbiteri non si fanno chiamare sacerdoti? e non vi hanno mai risposto che il nostro è "solo" un sacerdozio battesimale come se fosse minore al "loro" sacerdozio ministeriale? Ma il battesimo non vale più dell'Ordine sacro? Il primo ti inizia il secondo è solo strumentale, come il matrimonio.

Mi fermo qui in questa disamina ... e devo dire che credo molto nella meditazione cristiana come dice stefano, ma credo anche nell'utilità della studio come lo intendono gli ebrei ... quanto il Cristianesimo ha tradito sè stesso.

Un abbraccio
Francesco

Steve ha detto...

Wowo, che spiegoni!
Non sono certo di aver capito tutto della spiegazione di Francesco. Dovrei frequentare qualche corso di esegesi biblica... magari la notte almeno mi tolgo anche il pernicioso vizio di dormire.
Mi piace il dialogo che stiamo contruendo in effetti: davvero Francesco ritieni che il Cristianesimo sia una relgione "apologetica" piuttosto che di dialogo? capisco che abbia avuto brutte avventure con i Romani e non volgio certo passare per negazionista dei maritirii, tuttavia forse ci vorrebbe meno difesa se ci fosse più dialogo.
Cmq, anche in altre tradizioi c'è una buona dose di dialettica con gli esterni: ad esmpeio le dispte tra scuole indù o indu e buddhiste quando il buddhismo era fiorente in india...
Da eretico quale sono (o da confuso quale potrei essere) credo che il tema del sacrificio sia la vera sventura del cristianesimo, e paradossalmente il modo che la storia ha trovato per farlo arrivare fino a noi. Lo ha camuffato da quello che non è, una sorta di mimetismo... mentre sotto sotto operava.
Ma sono idee errabonde ed accidiose... non ascoltatele!

BACI!!!!

kep ha detto...

Le osservazoioni che ho fatto, sono non di come il Cristianesimo si perecepisce oppure dovrebbe essere, ma di come è stato. A parte il Vaticano II che sembra che ci stiamo dimenticando (ammesso che tutti gli saltri concilii li avessimo assimiliati) non mi sembra che il Crisitanesimo si sia mai comportato da grande dialogatore. Già per portare l'annuncio ai pagani Paolo e Giacomo stavano venendo alle mani. L'annuncio a tutto il mondo non occidentale è sempre stato più una imposizione anche apologetica che un annuncio. Per questo dico che a parte il suo fondatore (Gesù di Nazareth) e qualche prete, laico e suora dissidenti lungo i secoli il dialogo non è mai stato il nostro forte, ma d'altronde di nessuna delle religioni del libro (rivelate). Ma con questo non vuole dire che nel libro non si parli di dialogo oppure di cammino spirituale, così come ne parlano molti lungo i secoli ... sono le gerarchie (e quindi il potere) che lo applicano male (ed anche oggi lo vediamo) dialogo per loro è solo con chi la pensa uguale alla curia romana. Questo è solo per osservare un punto particolare, visto che per fotruna il cristianesimo è legato a tutto il popolo di Dio, quindi molto variegato. Anche San Tommaso in molti punti va fortemente in contrarsto con la gerarchia ufficiale di oggi e di sempre, visto che pone la coscienza al di sopra della gerarchia e dice che si deve seguire sempre, quandanche erronea. Il cardinale Newman diceva "Il primo Vicario di Cristo è la mia coscienza" ... ma la sua frase si appoggiava su san Tommaso di circa 900 anni prima e scusatemi se è poco.
Bacio
Francesco

Steve ha detto...

Intervento molto interessante.
Come sempre i tuoi interventi.
A sentirti c'è di che rimanere colpiti sopratutto dalla franchezza con cui tratti la storia della tua tradizione.

Da esterno (frasetta che mi sta diventando sempre più stretta...e poi è retorica: tutto sommato nn siamo esterni a nulla con cui veniamo in contatto) ho solo una cuiosità intellettuale: questo ricorso alla coscienza per giustificare le proprie personali idiosincrasie rispetto alla tradizione cattolica che non si vuole abbandonare mi sembra una specie di aspirina spirituale... Fatto salvo che ciascuno può fare il C. che vuole sia chiaro, indipendentemente da qualsiasi tradizione o all'intenro di essa, finché non rompe le balline agli altri. Nè deve dare spiegazioni a chichessia!

Che ne pensi?

kep ha detto...

Il ricorso alla cosceinza non la vedo un rimedio contro le idiosincrasie e devianze. D'altronde san Tommaso questi argomenti li tira fuori in un periodo (il medioevo) in cui l'attenzione era rivolta al potere e non all'uomo (l'umanesimo verrà qualche secolo dopo) per questo le sue affermazioni sono molto più rivoluzionarie. Se pensate poi che ha fatto una quaestio che conclude che nel paradiso terreste gli atti sessuali avrebbero portato molto più godimento che su questa terra ... diemi voi se non è un pensatore fuori dal tempo! E' un grande ... anche di stazza! E poi non per nulla ha insegnato a Napoli ed è originario di Roccasecca (qualcuno ricorda i film di Totò?): Oddio ha insegnato anche in sedi minori come la Sorbona e Lione mi semba, ma questo è poca cosa!
Un abbraccio
Francesco

Lyrico ha detto...

Stica, Keplero. Sei il wikipedia del cristianesimo o cosa?