venerdì 11 maggio 2007

anno zero

Forse siamo veramente nell'anno zero?
Forse per una nuova era?
Forse un'era che comincia ne indica una che finisce?
Ma per questo, c'è sempre qualcuno che deve pagare e pagare non fa piacere a nessuno, purtroppo tutte le conquiste sono dure e per affrontarle è necessario mettersi in gioco e giocare, rinunciando ad un po' di tranquillità, ad un poco del proprio perbenismo, ad un poco della serenità e dire ad alta voce la propria idea.
Ieri ho seguito la trasmissione di Santoro, grazie al suggerimento d'una amica cara, e mi è piaciuta. Il tema era il family day.
Ci sono tante persone che sono dalla nostra parte, ma NOI, siamo dalla nostra parte???
Un bacio,
giovanni il napoletano.

5 commenti:

kep ha detto...

Mi sembra acuta l'osservazione di givanni: noi siamo dalla nostra parte?? Ci crediamo in noi?
besos
Francesco

annette ha detto...

anch'io ho seguito la trasmissione - mi è piaciuta un sacco. bravissima luxuria! chi ha voglia di vederla: http://www.annozero.rai.it/annozero/default.htm
annette

Steve ha detto...

no, non siamo dalla nosra parte! è quello che emerge sempre di più!
Durante un gioco di animazione all'arci, sono intervenuto dicendo "Mi sembra che al centro della sala in mezzo al nostro cerchji, ci sia una grossa scritta: ' Brutti froci dovete spari'!' " e ho incalzato: "Come rispondiamo a questo?" ...unragazzo di diciasette anni mi ha detto "Io rispondo: almeno io scopo"... "Al che ho rispoto: "Quindi alla condanna sociale rispondi "scopando" magari dietro un cespuglio? E questo cosa cambierà?"...
Ecco, nn che non mi piaccia la suddetta attività, tuttavia dovremmo iniziare a pensare che c'è anche tutto il resto.

Gianni Camerino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gianni Camerino ha detto...

Scusate ma sono un pò imbranato con la tecnologia. Comunque sono riuscito a trovare la lettera di Travaglio inviata a Ruini durante la trasmissione, la trovo di una lucidità illuminante che secondo me dice se non tutto sicuramente molto sulla questione, eccola:

POSTA PRIORITARIA
10 / 05 / 2007
Eminenza reverendissima cardinale Camillo Ruini,
mi rivolgo a lei anche se la so da poco in pensione, anziché al suo successore card. Bagnasco,
perché lei è un po’ l’Andreotti del Vaticano: ha accompagnato la vita politica e religiosa del
nostro paese per molti decenni. Come lei ben sa, non c’è paese d’Europa che abbia avuto tanti
capi del governo cattolici come l’Italia. Su 60 governi in 60 anni, 51 avevano come premier un
cattolico e solo 9 un laico: 2 volte Spadolini, 2 Craxi, 2 Amato, 2 D’Alema, 1 Ciampi, che
peraltro si dichiara cattolico. In 60 anni l’Italia è stata governata per 52 anni da un cattolico e
per 8 da un laico. Se la DC e i suoi numerosi eredi avessero fatto per la famiglia tutto ciò che
avevano promesso, oggi le famiglie italiane dormirebbero tra due guanciali. Sa invece qual è il risultato? Che l’Italia investe nella spesa sociale il 26,4% del Pil, 5 punti in meno che nel resto d’Europa a 15, quella infestata di massoni, mangiapreti, satanisti e -per dirla con Tremaglia-culattoni. Se poi andiamo a vedere quanti fondi vanno alle famiglie e all’infanzia nei paesi che non hanno avuto la fortuna di avere in casa Dc e Vaticano, scopriamo altri dati interessanti.
L’Italia è penultima in Europa col 3,8% della spesa sociale alle famiglie, contro il 7,7%
dell’Europa, il 10,2% della Germania, il 14,3% dell’Irlanda. Noi diamo alla famiglia l’1,1% del
Pil: meno della metà della media europea (2,4). Sarà un caso, ma noi siamo in coda in Europa
per tasso di natalità: la Francia ha il record con 2 figli per donna, la media europea è 1,5, quella italiana 1,3. E il resto d’Europa ha i Pacs, noi no: pare che riconoscere i diritti alle coppie di fatto non impedisca le politiche per la famiglia, anzi. Lei che ne dice?
Lei sa, poi, che per sposarsi e fare figli, una coppia ha bisogno di un lavoro stabile. Sa quanto
spendiamo per aiutare i disoccupati? Il 2% della spesa sociale, ultimi in Europa. La media Ue è il 6%. La Spagna del terribile Zapatero spende il 12,5. I disoccupati che ricevono un sussidio in Italia sono il 17%, contro il 71 della Francia, l’80 della Germania, l’84 dell’Austria, il 92 del
Belgio, il 93 dell’Irlanda, il 95 dell’Olanda, il 100% del Regno Unito. E per i giovani è ancora
peggio: sotto 25 anni, da noi, riceve il sussidio solo lo 0,65%; in Francia il 43, in Belgio il 51,
in Danimarca il 53, nel Regno Unito il 57. Poi c’è la casa. Anche lì siamo penultimi: solo lo
0,06% della spesa sociale va in politiche abitative (la media Ue è il 2%, il Regno Unito è al
5,5). Se in Italia i figli stanno meglio che nel resto del mondo, anche perché sono pochissimi,
per i servizi alle madri siamo solo al 19° posto.
Forse, Eminenza, visto il rendimento dei politici cattolici o sedicenti tali, avete sempre puntato
sui cavalli sbagliati. O forse, se aveste dedicato un decimo delle energie spese per combattere i
Dico e i gay a raccomandare qualche misura concreta per la famiglia, non saremmo i fanalini di
coda dell’Europa: perché i nostri politici le promesse fatte agli elettori non le mantengono, ma
quelle a voi le mantengono eccome. Sono proprio sacre.
Ora speriamo che il Family Day faccia il miracolo. A questo proposito, vorrei mettere una
buona parola per evitare inutili imbarazzi. Come lei sa, hanno aderito all’iniziativa moltissimi
politici così affezionati alla famiglia da averne due o tre a testa. Come Berlusconi, che ha avuto due mogli, senza contare le giovani e avvenenti attiviste di Forza Italia con cui prepara il Family Day nel parco di villa Certosa. Le cito qualche altro esempio da un bell’articolo di
Barbara Romano su Libero. Vediamo la Lega, che fa fuoco e fiamme per la sacra famiglia.
Bossi 2 mogli. Calderoli 2 mogli (la seconda sposata con rito celtico) e una compagna. Castelli,
una moglie in chiesa e l’altra davanti al druido. Poi c’è l’Udc, l’Unione democratico cristiana,
dunque piena di separati e divorziati. Divorziato Casini, che ha avuto due figlie dalla prima
moglie e ora vive con Azzurra. Divorziati l’ex segretario Follini e il vicecapogruppo Giuseppe
Drago, mentre la vicesegretaria Erminia Mazzoni sta con un divorziato. D’Onofrio ha avuto
l’annullamento dalla Sacra Rota. Anche An è ferocissima contro i Dico. Fini ha sposato una
divorziata. L’on. Enzo Raisi ha detto:“Io vivo un pacs”. Altro “pacs” inconfessato è quello tra
Alessio Butti e la sua compagna Giovanna. Poi i due capigruppo: alla Camera, Ignazio La
Russa, avvocato divorzista e divorziato, convive; al Senato, Altero Matteoli, è divorziato e
risposato con l’ex assistente. Adolfo Urso è separato. L’unico big in regola è Alemanno:si era
separato dalla moglie Isabella Rauti, ma poi son tornati insieme. Divorziati gli ex ministri
Baldassarri (risposato) e Martinat (convivente). La Santanchè ha avuto le prime nozze annullate dalla Sacra Rota, poi ha convissuto a lungo. E Forza Italia? A parte il focoso Cavaliere, sono divorziati il capogruppo alla Camera Elio Vito e il vicecapogruppo Antonio Leone. L’altro vice, Paolo Romani, è già al secondo matrimonio: «e non è finita qui», minaccia. Gaetano Pecorella ha alle spalle una moglie e “diverse convivenze”. Divorziati anche Previti, Adornato, Vegas, Boniver. Libero cita tra gli irregolari persino Elisabetta Gardini, grande amica di Luxuria, che ha un figlio e (dice Libero) convive con un regista. Frattini, separato e convivente, è in pieno Pacs. Risposàti pure Malan, D’Alì e Gabriella Carlucci, mentre la Prestigiacomo ha sposato un divorziato. E al Family day ci sarà pure la Moratti col marito Gianmarco, pure lui divorziato.
Ecco, Eminenza, personalmente sono convinto che ciascuno a casa sua sia libero di fare ciò che vuole. Ma è difficile accettare l’idea che questi signori, solo perché siedono in Parlamento,
abbiano dal ‘93 l’assistenza sanitaria per i conviventi more uxorio e vogliano negarla a chi sta
fuori. E che lei Eminenza non abbia mai tuonato contro i Pacs parlamentari. Ora però non
vorrei che qualche Onorevole Pacs disertasse il Family Day per paura di beccarsi una
scomunica. Perciò mi appello a lei: se volesse concedere una speciale dispensa almeno per
sabato, ne toglierebbe d’ imbarazzo parecchi. Potrebbe pure autorizzarli a sfilare ciascuno con
tutte le sue famiglie, magari entro e non oltre il numero di 3. Per far numero. Ne guadagnerebbe la partecipazione. Si potrebbe ribattezzare l’iniziativa Multifamily Day.
Marco Travaglio