Carissim*,
ho appena finito di leggere la risposta del giornale Avvenire alla mia letteronza.
Che delusione! Mi aspettavo di più!
Ragazzi stiamo vincendo! Sono stanchi di combattere pure loro...
Perché dico questo?
Perché chi ha risposto ha bypassato a piè pari senza darne alcuna giustificazione etico-religiosa il riconoscimento con atto
pubblico di una coppia omosessuale.
Insomma la risposta, garbata nei toni, mai aggressiva, talvolta finto-dotto-legale, ha saltato il cuore della mia richiesta: perché non posso essere riconsciuto pubblicamente come coppia?
Inoltre non ha spiegato in nessun punto come questo riconoscimento può minare la santa stabilità dell'etero-unione-divino-ordinata sacramentalmente.
Ragà, come se dice a Roma: "Sta'ffa recchie da mercante! a paraculo!"... che vuol dire, intenzionalmente, scegli di trascurare l'oggetto della mia richiesta per rispondere diffusamente a
dettagli secondari, furbetto birichino...
Aspetto vostre ardue sentenze, e al più presto mi metto a digitare il testo della risposta.
Baci, abbracci, sorrisi e pizzicotti (ma solo a chi dico io!)
Stefano Advocatus Diaboli
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2 commenti:
Caro stefano,
hai santi nell'avvenire che ti pubblicano gli articoli?
I pastori ormai sono prigionieri delle "sentenze" passate... Quelli che vedono un po' più in là, sono prigionieri del loro "posto di lavoro"... Lo stesso Spirito Santo sembra prigioniero di sè stesso, un po' come la fontana di Trevi in cui - per economia - scorre sempre la stessa acqua...
Gesù diede alla sua chiesa il potere di legare e sciogliere, invece sembra che dopo i primi secoli la chiesa abbia solo continuato a legare... avendo paura di sciogliere quei nodi che essa stessa aveva creato.
Amici,
la Chiesa ha "peccati" più profondi e radicati di quelli relativi a una fallimentare, cieca e sterile pastorale di gay e lesbiche.
Negli ultimi anni di pontificato di GPII, uscì un libro interessante: "L'agenda del nuovo Papa" dove si toccavano argomenti fondamentali come la collegialità dei vescovi, l'elezione dei vescovi e dei cardinali, la contestabilità del magistero papale, la subordinazione a Roma di tutte le conferenze episcopali nazionali, il potere dei nunzi apostolici e della curia romana, la gestione delle finanze vaticane, la gestione trasparente dei fondi dell'otto per mille, la pari responsabilità per uomini e donne, il celibato dei preti, la morale sessuale, il divorzio, la difesa dei poveri e dei deboli, la contiguità con il potere politico anche quando è contro il popolo, l'incapacità di riconoscere i profeti del nostro tempo...
Ci sarebbe voluto un Papa "esterno" a tutto questo potere... ma dopo un gigante mediatico come GPII era inevitabile un Papa di transizione.
GPII... un Papa incapace di formare vescovi adulti, vescovi con le "palle" in grado di dissentire dal capo, vescovi coscienti di dover dar voce allo Spirito Santo, oggi, invece di ripetere parole dette dagli illustri e venerati predecessori...
La maggior parte di Vescovi e preti è stata ed è incapace di fare una critica costruttiva su quasi 30 anni di pontificato; qualche pecca ci sarà pur stata?
Chissà poi perchè, quando diventano emeriti ritrovano lo Spirito Santo!!!
Un nostro fondamentale obiettivo, da cristiani, dovrebbe essere l'indipendenza e la serenità della nostra coscienza. E continuare a comportarci come già stiamo facendo. Forse tra qualche centinaio di anni le cose miglioreranno...
Grazie di esserci e di essere come siamo, sempre più liberi dalla paura di Dio, dall'omofobia, dalla paura di amare.
Gae
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