mercoledì 1 agosto 2007

Appello!!!

Carissimi son Cinzia e vi chiederei collaborazione!!!
Non so se avete sentito di quel ragazzo gay 17enne che ha dovuto abbandonare
la scuola a Gela perchè deriso dai compagni di classe e dall'insegnante di
italiano!!
La nostra tv locale ha trasmesso l'intervista al ragazzo,ripreso di spalle,
e nel giorno immediatamente successivo, dopo aver mandato in onda un servizio
inerente al caso, ha trasmesso un'intervista fatta ad un sacerdote del luogo,
un certo Don Giorgio, che poi son andata a BACCHETTARE di persona! Il giornalista
Franco Infurna, direttore del TG10, chiedeva al prete come si pone la Chiesa
nei confronti di queste persone.
Il prete, dopo aver detto che qualsiasi atto discriminatorio è da condannare,
ha detto che le convulsioni interiori dei gay si possono placare, e che ci
son vari casi di guarigioni grazie alla preghiera e alla Grazia! Cose alquanto
gravi insomma!
Io son già andata a parlare col prete in questione e non vi dico...la risposta
è stata:"La Parola di Dio è questa!".
E poi ho scritto al giornalista in questione dicendo che è stato grave e
controproducente avere mandato in onda quel servizio in questo momento, e
che per correttezza di informazione avrebbe dovuto intervistare anche qualcuno
dell'Arci o Agedo.
Ragazzi qui l'ignoranza regna sovrana.
Non so come potete aiutarmi...magari inviando anche voi qualche email di
protesta al giornalista?
Basta scrivere su questa pagina una email se vi va ?
http://www.tg10.it/index.php?option=com_contact&task=view&contact_id=2&Itemid=3

Bacioni
Cinzia

3 commenti:

Steve ha detto...

ciao! questa è la mail che ho mandato!
mettiamo qui le nostre mail! sono documenti importanti!
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Egr. Direttore,

apprendo da una amica, di cui non ho motivo di dubitare, che sulla vicenda del ragazzo gay 17 -enne costretto a fuggire dalla sua scuola e a perdere l'anno il suo giornale ha mandato in onda un ampio servizio, seguito dalle opinioni di tal Don Giorgio - riportate senza contraddittorio. Queste opinioni riguardano la condanna dell'omosessualità da parte della chiesa cattolica e la possibilità di "guarire" da tale orientamento.

Le opinioni di Don Giorgio, che non condivido e che ritengo una delle cause del cotinuo ostracismo sociale a cui gay lesbiche e transessuali in Italia sono sottoposti, sono state riportate senza contraddittorio alcuno.

Mi lasci dire che attribuire le "convulsioni interiori" dei gay ad una pretesa malattia di fronte ad un patente caso di vittimizzazione sociale è paragonabile ad attribuire ad un ebreo la responsabilità della Shoah: in fondo bastava che si convertissero! ... è il grido unanime della folla dei linciatori che vuole la vittima sempre colpevole.

Personalmente non mi interessa se il rappresentante di una confessione religiosa ritenga gli atti omosessuali immorali: sua libertà esprimere la condanna per tali atti in quanto peccati. E mia libertà aderire o no a questo codice morale - visto che in uno stato di diritto è la legge a definire la convivenza civile e non i codici morali privati.

Quello che mi indigna e per cui scrivo, è che un cittadino italiano possa essere definito "malato" e "da curare" in spregio a tutta la scienza e la dottirna ufficiale che è ben lontana dal patologizzare l'orientamento omosessuale.

Chi dei due e "malato" il gay o chi lo insulta e lo deride solo epr questo motivo?

Spero che questa mia lettera possa indurla ad approfondire il tema riportando quante più voci possibili e sopratutto quelle dei diretti interessati (ad esempio delle molte associazioni di gay credenti e cattolici) nella convinzione che gli ascoltatori siano adulti in grado di formarsi una loro personale convizione in merito.

Cordialmente,

Stefano Ventura

Monica C'è ha detto...

Ho letto l'appello di una vostra telespettatrice scandalizzata per il taglio dato al vostro servizio sulla vicenda del ragazzo costretto a lasciare la scuola perchè ritenuto gay.

Non ci voleva molto a trovare elementi in grado di rappresentare anche opinioni diverse da quelle di don Giorgio, che non sono certo rispettabili in quanto sintomo di grave ignoranza e analfabetismo nel senso di non saper nè leggere nè scrivere nei cuori...

Io sono cattolica, praticante, di fronte ai miei dubbi il mio padre spirituale non ha parlato di convulsioni, ma mi ha detto testualmente: "noi cristiani, etero ed omo, abbiamo il dovere di accogliere e diffondere l'amore di Dio. E l'amore di Dio non è nè etero nè omo: è AMORE!"

Allora penso a quei poveri ragazzini, quello suicidatosi a Torino, questo costretto a lasciare la scuola, ai tanti vittime dell'omofobia, che di fronte ai turbamenti dello scoprirsi omoaffettivi magari si rivolgono al proprio parroco, al proprio insegnante di religione, e si sentono rispondere di convulsioni, di cure e di guarigioni... Ma questi sacerdoti se la sono mai sentita la responsabilità di uccidere l'amore di DIO?

Steve ha detto...

parole sante....