Ciao,
non sono solito commentare le sciocchezze... Tuttavia mi ci vedo quasi costretto:
il Santo(?) Padre (?) si è visto costretto a disertare l'incontro alla Sapienza, per non affrontare mediaticamente la protesta, per non dar più voce a chi ha saputo urlare a abbastanza da farsi sentire e mostrare la spaccatura che c'è nella società italiana.
Si adduce una motivazione che a quanto mi è dato di capire è davvero poco cristiana "non si va a trovare una famiglia divisa". A parte il riferimento familistico di cattivo gusto, mi chiedo come si possa sposare quest'opinione con la missine sacerdotale di cui Ratzinger è investito, e che contempla la riparazione delle divisioni - la guarigione e la pace. Da chi dovrebbe andare, evangelicamente, il medico? Dai sani o dai malati? E quindi se quei docenti e quegli studenti sono "malati" ed "accecati", perché non andare da loro, sicuri della propria fede e dell'assistenza di Qualcuno più in alto che sicuramente avrebbe ispirato le parole per rispondere alle provocazioni e riparare le ferite?
E' da queste cose che si riconosce, secondo me, il fico buono e quello cattivo.
Speriamo di essere perdonati tutti! :)
Stefano
riporto qui il link all'articolo di Repubblica
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3 commenti:
sono assolutamente d'accordo, ma soprattutto ritengo che Benedetto XVI abbia studiato ad arte "il gran rifiuto", infatti nonostante formalmente nessuno gli abbia impedito di entrare a "La Sapienza", ora tutti parlano di grave intolleranza, ecc... Anche nel mio blog ho dedicato un post su questo argomento, ricordando anche il comportamento di Giovanni Paolo II quando a "La Sapienza" venne contestato...
Ho pensato le stesse cose. E' un omuncolo. Il successore di Cristo? Ma fatemi il piacere! Cristo non si sarebbe sottratto a un corteo di contestatori.
heheh!
pubblichero presto un articolo di Garrone, decano della facoltà valdese di teologia...
sutruttivo!
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